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Benvenuti nel nostro blog...il nostro diario di viaggio alla scoperta dell'Olanda...

domenica 14 luglio 2013

Ferie genovesi



Eccomi tornata dopo aver trascorso 10 giorni a Zena…la bella Genova. Io la amo nonostante tutto. Anche se ci sono tante, troppe cose che non vanno bene e disprezzo profondamente chi potrebbe fare qualcosa e non lo fa. Amministrazioni passate e presenti e cittadini stessi, senza alcuna differenza.
In questi giorni mi sembrava di giocare a “trova le differenze” tra l’ Olanda e Genova ma l’Italia in generale.
Partiamo dal mio arrivo. A Linate il bus non era pronto per venirci a prendere all’uscita dell’aereo, quindi siamo dovuti rimanere ben 20 minuti chiusi come topi in gabbia, senza aria condizionata e con le porte chiuse in attesa che qualcuno si degnasse di venirci a prendere. Ho deciso di viaggiare con Alitalia/Klm proprio per avere un comfort migliore e questo è stato il risultato. Arrivato il Pullman e stipati come sardine e senza aria condizionata abbiamo proceduto a passo d’uomo fino al terminal (a piedi ci avremmo messo sicuramente meno), dopo di che altri 20 minuti di attesa per il bagaglio e finalmente sono riuscita a riabbracciare i miei genitori e la zia Clara arrivati in macchina causa assenza di treni Milano-Genova dopo le 21:10.
Il ritorno in terra Dutch ovviamente non è stato così problematico. L’aereo ci ha condotto fino al Terminal, da li a piedi alla sala bagagli (Schipol credo sia 10 volte Linate) e dopo 10 minuti è arrivata la mia valigia carica di pesto di Mimma! L’aeroporto è nella stessa struttura della stazione quindi passeggiando sono arrivata al binario e ho preso il treno veloce Fyra che in 20 minuti mi ha portata a Rotterdam. Non ho dovuto neanche pagare il supplemento per non so quale motivo…ho semplicemente strisciato la mia Ovchip Kaart (valida in tutto il Paese) senza dover fare code in biglietteria o alle macchinette e via verso Stefanino che mi aspettava sul treno.
Nei giorni trascorsi a Genova ho notato altre immense differenze tra l’Italia e l’Olanda. Prima tra tutte nei Paesi Bassi la gente sorride e saluta! Anche se non ci si conosce ma ci si incontra di fronte casa o nei paraggi, ci si scambia il buongiorno e la buonasera. In Italia scambiarsi un saluto e un sorriso non è più un’abitudine…un pomeriggio entrando nel mio palazzo mi sono imbattuta in una ragazza sulla quarantina che anziché darmi il buongiorno ha abbassato lo sguardo e si è girata dall’altra parte! Per non parlare del rumore! Tra i clacson delle automobili, sirene di polizia e ambulanze, cani che abbaiano, insomma un kaos! A Rotterdam in pieno centro non c’è tutto il frastuono che c’è in via Paleocapa.Lo stesso vale in spiaggia. A Scheveningen con uno spiaggione kilometrico con migliaia di persone non c’è il delirio che c’è invece in una qualsiasi spiaggia Italiana, dalla Liguria alla Sicilia, per non nominare la Romagna!
Capitolo puzza. Sono rimasta schifata dall’odore di escrementi animali sotto casa mia. In questo caso di chi è la colpa??? Degli spazzini che non puliscono le strade o dei padroni dei cani che non raccolgono le cacche e li fanno defecare e urinare OVUNQUE????  Che schifo! Sarà strano ma qui quella puzza di Merda e Pipì (scusate in francesismo) non c’è!!!
Proseguo con le differenze. Il rispetto delle regole. In Olanda si sale sul bus dalla porta anteriore, si compra il biglietto o si passa la propria ovchipkaart magnetica e ci si siede al proprio posto, mantenendo se si è in compagnia, un tono di voce consono al luogo pubblico.
In Italia invece (o per lo meno a Genova) si sale dove capita, nonostante le porte centrali dovrebbero essere adibite solo alla discesa, non si paga il biglietto e si sta tutti ammassati perché non ci sono posti a sedere liberi.
Alle mamme va ancora peggio giacché devono chiudere il passeggino e tenersi il figlio in braccio. Quando si dice “una città a prova di bimbo”! Da queste parti il passeggino resta aperto con il bimbo comodamente seduto, il bus ha lo spazio apposito per i passeggini e le carozzine senza alcun disagio se piove e si ha l’ombrello o un sacchetto della spesa in mano o il bimbo semplicemente sta dormendo e non lo si vuole svegliare.
A Genova ho visto un uomo sulla 50ina litigare con una vecchietta sui 70 perché la signora, giustamente, l’ha ammonito di essere salito sul bus dalla porta sbagliata e ho visto autisti tirare il freno a mano e obbligare la mamma a chiudere il passeggino svegliando la bimba di 2 anni. A Rotterdam invece ho visto un autista fermarsi e tirare il freno a mano e fare un giro di ispezione sul bus per controllare che nessuno dei 30 ragazzini di un gruppo appena sceso pieni di zaini e borse non avesse dimenticato qualcosa.In Olanda ho anche visto un autista abbassare il volume della filodiffusione nel momento in cui ha visto che ero impegnata in una conversazione telefonica. Fantascienza in Italia!
Mi piange il cuore notare tutte queste cose e vedere che nulla sta cambiando, ma al massimo peggiorando. Avremmo tutto per poter vivere nel paese migliore al mondo. Sole, ottima cucina, paesaggi, arte, storia, cultura ma ahimè ho paura che ancora per molti anni l’Italia rimarrà solo un paese in cui passare le ferie. Per lo meno fino a quando tutti i turisti che ogni giorno portano migliaia di euro nel Bel Paese non si stuferanno dei vari disservizi: dei treni sporchi e in ritardo, delle città puzzolenti, delle code per ogni cosa, dei conti ai ristoranti e bar gonfiati perché’ “stranieri”, degli autobus che non passano o se passano solo pieni, delle poche informazioni e servizi al turismo.
Quando ciò accadrà allora, forse capiremo che si poteva fare qualcosa per fermare tutto questo e impegnarsi tutti per rendere la nostra amata Italia un paese più civile!
Alessia

domenica 23 giugno 2013

Sanità olandese



Più di una volta ho sentito commenti negativi sulla sanità olandese ma io non mi sono mai espressa  a riguardo,  aspettavo di avere un’esperienza personale e valutare in base a quella!
Per quanto riguarda la sanità italiana che dire? Ci sono tanti bravi medici, forse i migliori ma non ci sono le strutture, o meglio ci sono ma sono fatiscenti, spesso il personale medico e paramedico ti tratta con sufficienza e gli ospedali sono il più delle volte sporchi e mal tenuti. Per non parlare dei tempi di attesa per semplici visite a  dir poco biblici.
Qualche anno fa per una semplice ecografia ho dovuto aspettare 3 mesi e sono dovuta andare a Recco per farla, a 30 km di distanza da Genova. Se volevo farla in città i mesi di attesa sarebbero stati  minimo 9.
Avevo sentito dire che in Olanda il dottore della ‘’mutua’’ cura tutto con il paracetamolo e che per avere una visita specialistica devi essere quasi morto. Mutua per modo di dire in quanto quì la sanità non è pubblica ma tutto si muove tramite assicurazioni. Comunque una volta che paghi devi cercarti un medico. La prescrizione dei farmaci è tutta automatizzata… altro che scandalo fustelle. E vi dirò di pi. Se il medico ti prescrive un antibiotico per 7 giorni e nella scatola ci sono 10 pastiglie, la farmacista ti taglia le 3 eccedenti e se le tiene per darle al paziente successivo … in questo modo si evitano gli sprechi, easy!
Ultimamente sono tornata dal medico per un altro problemino abbastanza fastidioso che non vi sto a spiegare. Inizialmente ha provato a risolverlo con antibiotici, poi si e’ dovuto arrendere e mi ha spedita da uno specialista!
Ho dovuto chiamare direttamente all’ospedale per prendere l’appuntamento.  Alla prima telefonata la signorina era molto mortificata che il primo appuntamento disponibile fosse dopo 2 settimane, non finiva più di scusarsi.
Arrivata all’ospedale il giorno della prima visita sono rimasta a dir poco SORPRESA, MERAVIGLIATA, STUPITA, INCREDULA, ESTERREFATTA. Ospedale nuovo, pulito, senza l’odore acre di disinfettanti e ‘’di ospedale’’, tutto tecnologico e digitalizzato. Al piano terra ho visto ristorante, edicola, parrucchiera, boutique, fiorista, posta per bancomat e macchinetta per ricaricare l’Ov-chip Kaart (fondamentale).
 Più che un ospedale mi è sembrato un centro commerciale. Bellissimo!!!
Il personale giovane (età media 45-50 anni) , gentile, sorridente e parlante inglese!
Il dottore che mi ha visitata mi ha messa a mio agio e ha cercato di capire da cosa derivasse il mio problema. Mi ha tranquillizzata dicendomi che non era nulla di inguaribile e che pur essendo al 99% causato da stress voleva fare ulteriori esami per escludere ogni possibilità.
Dopo 2 settimane,  sono tornata in ospedale, passando da una stradina stupenda piena di villette e addirittura con un mulino meraviglioso e in un’ora ho fatto 3 esami specifici che probabilmente in Italia mi avrebbero richiesto mesi di attesa. 
Non ho specificato la puntualità con cui sono stata ricevuta. La prima visita era alle 9.00? ebbene alle 9.01 ero dentro lo studio!
Lungo i  corridoi dalle porte automatiche e i numerosi bagni ci sono diverse macchinette del caffè gratuite e angoli giochi per i  più piccoli con tanto di televisioni e cartoni animati. Nei vari salottini di ogni reparto divanetti e tavolini, vetrinette con plastici relativi alla materia trattata e schermi ultra piatti alle pareti con film o documentari.
Il tutto nel più assoluto silenzio e riservatezza!
Sono rimasta positivamente meravigliata da questa esperienza, non potevo chiedere più  professionalità e umanità di quella che ho ricevuto!!! VOTO 10!!!!
Alessia

mercoledì 5 giugno 2013

Scusate il ritardo



Più hai tempo e più perdi tempo. L’ultimo post pubblicato risale a circa un mese fa e da allora il blog non è stato aggiornato. Il motivo? Boh non saprei, forse troppo tempo libero. Io sono fatto così: più ho tempo libero a disposizione e più rimando il tutto all’ultimo momento.  Fatto sta che nell’ultimo mese di cose ne sono successe. Innanzitutto sono ritornato a Cosenza per una settimana. Ogni volta che ritorno in Italia l’imperativo è uno solo: MANGIARE!!!!Ho avuto anche la fortuna di vedere la partenza di una tappa del Giro in compagnia di Shartella… semplicemente un mito!
Poi solite chiacchiere calcistiche/ultras con gli amici, visita al Sanvitino con Bimbo C, bevute da Zizzibillo e partita del Cosenza e del Brutium. Devo ammettere che ritornare in curva sud dopo tanti anni mi ha fatto un certo effetto. Quello spicchio occupato da vecchi amici della nord, da Amantea, Andreotta, ex-Supporters mi è veramente piaciuto. Promossi! L’altra news del mese di Maggio riguarda la mia condizione lavorativa. Il 2 maggio è stato il mio ultimo giorno di lavoro in O’Neill, bellissima esperienza lavorativa che mi ha arricchito e non poco. Neanche il tempo di rimettermi alla ricerca di una nuova occupazione che sono stato assunto da Tommy Hilfiger. Cosa posso dire: felicitaà e soddisfazione a mille!!! Ormai sono quasi tre settimane che sono in Tommy e sto benissimo. Sono credito controller e lavoro in un team italiano composto da altre sei persone. Sono tutti molto gentili e disponibili e l’atmosfera in azienda è tranquilla e serena. L’ufficio e’ ad Amsterdam e da casa impiego circa un’ora e mezza ma la cosa non mi pesa… almeno per il momento "faccina che ride".

Stefano

giovedì 9 maggio 2013

Weekend à Paris


Sono quasi due settimane che siamo partiti per il nostro weekend “romantico” a Parigi ma tra una novità e l’altra non siamo ancora riusciti a scrivere un paio di righe a riguardo. Ci provo io adesso.
Il 25 aprile siamo partiti all’alba con il Thalys che da Rotterdam Centraal in 2 ore a 45 minuti ci ha portati dritti dritti a Paris Gare du Nord. Non vi sto a dire che meraviglia questo treno, più o meno come i nostri intercity (IRONICO)…pulitissimo, silenziosissimo e soprattutto velocissimo! Andava così veloce che il cellulare non riusciva a prendere la linea.
Per chi non lo sapesse, abbiamo deciso di andare a Parigi per festeggiare il 30esimo compleanno di Stefano e abbiamo scelto la capitale francese perchè li’ vivono una coppia di amici di Ste, da due settimane anche amici miei, che gentilmente ci hanno ospitato e fatto scoprire il BURRO SALATO…. J
E poi anche perchè l’ultima volta che abbiamo visitato la Ville Lumière era febbraio 2010, nevicava e c’erano -5 gradi e da allora il nostro obiettivo era quello di vedere la città con il sole.  E per un giorno l’obiettivo è stato raggiunto!

Il 25, cioè giovedì, ci saranno stati 25 gradi…un sole stupendo e un cielo di un azzurro commovente (non sto esagerando…dopo un anno e quasi mezzo in Olanda ogni qual volta vedo il cielo azzurro mi commuovo sul serio)…ovviamente noi non eravamo preparati a così tanto calore, e non ci siamo neanche fidati della “parola” di Igor che ci aveva avvertiti di lasciare i cappotti a casa. Quindi furbissimi abbiamo girato per la città TUTTO il giorno con il cappotto sul braccio…2 GENI!!! 

Ci siamo fatti il giro sulla Senna in battello, una passeggiata sotto la Tour Eiffel, lungo il fiume, e infine gli Champs Elysee…il tutto con le nostre pesantissime giacche portate a braccio…vi giuro una esperienza da non ripetere e augurare a nessuno!
Proprio sui Campi Elisi abbiamo mangiato un bel gelatino economico da Hagen Daz a ben 4,20€.

Nel tardo pomeriggio abbiamo raggiunto Igor e Daphnè e insieme ad altri amici loro abbiamo fatto il classico pic-nic lungo la Senna…a salutare la barche dei turisti dalle luci favillanti!
Idea molto carina, anche se con il mio francese pari a zero ero un po’ in imbarazzo…alla fine del weekend ho imparato a dire A Bien Tot, Merci, Bonjour, Bonsoir e Ça va! Ormai lo mastico! ;-)


Il venerdì siamo andati alla Reggia di Versailles…spettacolo!
Da dove eravamo noi con un tram siamo arrivati alla fermata della metro di Pont du Garigliano e in 20 min di treno eravamo a Versailles.
Il biglietto completo a 18 euro ti permette di visitare le stanze del Castello (troppe), la casa delle Madmoiselles, i giardini reali, il Grand Trianon e le Petit Trianon e la casa di Maria Antonietta.
Il tempo non era il massimo, e nel pomeriggio è iniziato a piovere…quindi dovremmo tornarci per goderci appieno i Giardini che abbiamo visto solo di sfuggita.
Consiglio a tutti di visitarla, la Reggia è davvero maestosa e spettacolare!
La visita della sola Reggia (giardini compresi) vale il biglietto aereo/treno per Parigi!
Sconsiglio invece le visite con bambini al seguito.
Alcuni piangevano disperati e dicevano ai loro genitori moccicando : “Voglio andare a casa!”….effettivamente non è un posto adatto a un bambino, magari i giardini sì, ma non le mille stanze da visitare una per una.
Ad un certo punto anche il mio “bambino” ha iniziato a lagnare…(informo chi non lo sapesse che Stefano al National Museum di Londra ad un certo punto si è seduto su un divanetto e con tono minaccioso mi ha detto “ finisci tu, io ti aspetto qui!”) quindi siamo usciti nei giardini, ma tra pioggerellina e l’ora tarda non siamo stati tanto in giro.
Peccato! Mi sarebbe piaciuto vederli meglio e soprattutto la casa di Maria Antonietta e il Trianon…quindi CI TORNEREMO! Ma al prossimo giro solo giardini, promesso Ste!


La sera, i nostri Ciceroni ci hanno portati a mangiare in un tipico ristorante francese vicino a Grand Boulevard. Chartier, questo è il nome del locale, è un ex mensa che ha mantenuto l’arredamento originale. Ogni sera vengono serviti ben 900 coperti!
La particolarità è che i camerieri prendono le ordinazioni scrivendo sulle tovaglie di carta e alla fine della cena fanno il conto a mente, i piatti sono ottimi e i prezzi abbordabilissimi!
Consiglio a tutti di andarci…e mettetevi scarpe comode perchè a volte l’attesa in coda può essere molto lunga! Da non perdere les escargot (anche se mia mamma le fa più buone!).










Dopo la cena abbiamo aspettato la mezzanotte per festeggiare il compleanno di Ste e dopo un paio di brindisi siamo tornati a casa!

Siamo a sabato 27 il giorno in cui il mio amorino è nato ben 30 anni…e secondo voi cosa abbiamo fatto per festeggiare?
Siamo andati a visitare lo Stadio del Paris Saint Germain…le Parc du Prince…per mia immensissima gioia!
Stefano ovviamente sembrava un bambino al Luna Park…io no!
Anche perchè dopo che visiti il Camp Nou a Barcellona, uno dei pochi Stadi a 5 stelle, tutti gli altri sembrano campetti di terza categoria!

Dopo la visita allo stadio siamo andati a Mont Matre e dopo una crepes salata siamo saliti fino alla Basilica de le Sacre-Coer.
Quella zona mi piace molte. Le viuzze e gli artisti che dipingono per strada hanno quel tocco che rende Parigi unica e affascinante, anche se non è una città che mi è entrata nel cuore.
Non l’ha fatto 3 anni fa quando ci sono stata la prima volta, e non è riuscita a farmi innamorare neanche a sto giro. Nonostante questo riconosco che sia una città bellissima e  con un’aria intellettuale e artistica, ma non ci vivrei mai, per intenderci.
La trovo troppo caotica e incasinata, sporca e pericolosa. 
Sarà che mi sono abituata alla calma piatta olandese…alla flemma (che ogni tanto mi fa anche scappare di testa) e alla serenità che gli olandesi emanano mentre pedalano sorridenti sotto una pioggia battente, che loro però non sentono, a bordo della loro bicicletta …
Insomma sono innamorata dell’Olanda, se non si fosse capito. Anche se la Spagna resterà per sempre nel mio cuore come il mio primo amore!

La sera siamo andati a maagiare indiano con altri amici e tra una chiacchiera e l’altra anche quella sera abbiamo fatto le 2. Per un pelo siamo riusciti a tornare a casa, visto che la metro chiude alle 2!

La domenica ci siamo rilassati e abbiamo fatto un salto all’Operà prima di andare a Gare du Nord per riprendere il treno. Giusto per dire che l’avevamo vista da fuori, qualche foto di rito e poi di nuovo in metro per raggiungere la stazione.

Il viaggio di ritorno è stato un po' più movimentato perchè non avevamo i posti prenotati vicini e ci siamo dovuti spostare un paio di volte, ma alla fine tutto apposto, se non fosse che Stefanino ha lasciato il suo zaino lì…e ce ne siamo accorti solo a casa!
Niente di importante…per fortuna, solo la bandiera du Cusenza! J


Per le belle news aspetto che Ste scriva un suo post a riguardo! 

Alessia

giovedì 18 aprile 2013

10....e lode!



Domenica ho corso e FINITO  la mia prima 10 km!!!!

Questa frase varrebbe un intero post di questo nostro diario di viaggio ma visto che sono una chiacchierona e qualcuno mi ha detto di occuparmi di più del blog vi racconterò nel dettaglio la giornata, o meglio il weekend, e le sensazioni provate.
Sabato dopo aver sentito la famiglia di Ste via Skype e aver fatto gli auguri a Daniela che venerdì ha compiuto 33 anni (auguri anche al mio cuginetto adorato Lorenzo che di anni ne ha compiuti 18!!!!) siamo andati in centro a vedere l’Expò della Rotterdam Marathon 2013 allestita al World Trade Center.
Dopo un tour in bicicletta per strade inesplorate, (viviamo qui da un anno ma sappiamo si e no 3 vie e neanche pronunciate bene) ci siamo diretti all’Expò alla ricerca di…nulla! Dovevamo ritirare i pettorali, questo sì, ma di fatto non stavamo cercando nulla in particolare…e infatti siamo tornati a casa con un paio di scarpe in più, un marsupio da corsa e almeno 120 euro in meno nel portafoglio. All’interno del WTC, tanti stands di prodotti legati al mondo della corsa, anche se in alcuni casi l’organizzazione degli stessi lasciava un po’ a desiderare. Puoi organizzare uno stand per l’abbigliamento e non pensare a un metro quadro di camerino??? Come posso vedere che la magliettina che tanto mi piace mi stia bene? Resto in reggiseno e me la provo in mezzo a tutti?
A volte sono strani questi olandesi!
Dopo qualche foto di rito, prima al Wall of Famous e poi accanto alla mitica Straneo vincitrice della Rotterdam Marathon 2012 (ovviamente in manifesto e non dal vivo) siamo tornati a casa per il nostro PASTA PARTY che, a differenza di quello ufficiale non costava 17 €.

Per fare una bella scorta di carboidrati abbiamo cucinato le orecchiette con i broccoli…mmmm lekker!!!
Poi a letto presto per essere carichi l’indomani.
Appena sveglia subito la prima sorpresa della giornata: PIOVE!!! Ma come?! Non avevano detto che sarebbe stato bello? I miei colleghi nei giorni precedenti si sono tutti raccomandati di bere tanto perchè erano previste temperature altissime. Il termometro avrebbe sfiorato addirittura i 20 C°…seeeee nei sogni!!!
Il cielo era grigio. Pioveva, tirava vento e faceva pure freddo!
Ma noi stoici ci siamo preparati e in bicicletta abbiamo raggiunto il luogo di incontro : casa di Andre!
L’atmosfera che si respira prima di una maratona è bellissima. La città si riempe di gente, c’è chi corre, nonostante l’età, il tempo e gli acciacchi e c’è chi va a curiosare e a sostenere i coraggiosi che si apprestano a completare questa mitica impresa.
Dopo il primo appuntamento con Andre e Michele, italiani, ci siamo diretti verso l’appuntamento numero due, con le straniere Hanna e Ibtesam. Una svedese e l’altra sudafricana, quest’ultima con all’attivo già la Maratona di Cape Town (mica pizza e fichi) e diverse 10 km. Iniziavo a sentirmi piccola piccola.
Quando sei lì nel mezzo, pronta a partire e vedi tutta sta gente che si riscalda, con fisici super tonici e facce per niente preoccupate ti chiedi “ MA PERCHE’ NON MI SONO FATTA GLI AFFARACCI MIEI? PERCHE’ NON SONO STATA A CASA SOTTO LE COPERTE”, ma poi l’atmosfera è contagiosa e non vedi l’ora di iniziare a correre, anche se sai che dopo 2 km sarai sfinita…e infatti!!
 Diciamo che il primo km è andato bene, c’era molta gente a seguire l’evento e a sostenere i runners, e lungo il percorso numerose band con musica dal vivo animavano e ritmavano la corsa…ma dal 2° km ho iniziato ad avere caldo e ho iniziato ad avvertire un dolorino al ginocchio sinistro che diventava sempre più forte e quasi insopportabile dal km 7 in poi!
Lungo il percorso Stefano si è dato alla fotografia e ai video, tant’è vero che ci siamo persi intorno al km 6 per ritrovarci quasi al traguardo…
E proprio al traguardo, oltre alle centinaia di sconosciuti che incitavano i finishers, c’era la nostra fan numero 1: Asietta!!! La piccina infatti, ci aspettava all’arrivo con una rosa bianca per me (grazie Lucia!) e anche se era un po’ imbronciata e non ha voluto fare una foto tutti insieme è stato bellissimo trovarla lì a tifare per noi!
Il mio tempo non è stato dei migliori, 1 ora e 4 minuti…sicuramente devo continuare ad allenarmi e farmi di più il fiato, come si suol dire anche se questa volta la colpa è stata del mio ginocchio…gli ultimi metri sono stati davvero difficili, il dolore era terribile!

Per pranzo ci siamo fermati da Andre insieme ad altri runners per un banchetto international anche se il menù era assolutamente italiano: PASTA AL SUGO CON LE MELANZANE!!!
Che dire? Nonostante il dolore è stato davvero gratificante arrivare alla fine e superare ogni giorno che passa un po’ dei miei limiti…fisici…e a volte mentali.
E’ una sfida contro me stessa ed è bello vedere che piano piano ce la sto facendo anche se la strada è ancora moooolto lunga!
Purtroppo questa gioia nel cuore è stata scalfita lunedì sera dalla notizia delle bombe esplose durante la Boston Marathon. Non ci sono parole per esprimere la tristezza difronte a questa notizia, soprattutto quando il giorno dopo si è venuto a sapere che e’ morto un bimbo di soli 8 anni che era al traguardo per aspettare il suo papù.
La vita, alle volte è davvero ingiusta e il mondo in cui viviamo fa davvero spavento e molto spesso ribrezzo. La corsa è un po’ una metafora della vita. Non importa rallentare, avere dolori, acciacchi, perdere persone lungo il cammino e trovarne altre poco più avanti con cui condividere un pezzettino del percorso, cadere e rialzarsi…l’importante è ANDARE AVANTI E NON FERMARSI MAI!

Alessia