E alla fine il nuovo post è partorito!
Mi ero promesso di scrivere qualcosa per commentare le
ultime elezioni politiche ma ogni volta scrivevo e cancellavo, cancellavo e
scrivevo. Nonostante mi piaccia scrivere incontro difficoltà a redigere anche un semplice
pensiero quando mi occupo di argomenti che mi stanno a cuore. Forse è il cuore
stesso il vero problema. In tutti i casi alla fine del post troverete il link
di un famosissimo video (almeno per Cosenza e provincia) che racchiude tutta la
mia stima per una parte del popolo italiano.
Visto che secondo il mio modello (il blog di Linus) mi
sono già dilungato troppo, è ora di cambiar discorso ed entrare subito
nell’argomento di oggi: “Le usanze degli olandesi”. Sono già trascorsi 13 mesi
da quando io e Alessia abbiamo messo piede qui e mi sento di poter parlare
delle usanze orange, sia quelle che a
noi ci appaiono strane o negative, sia quelle che ci fanno pensare “Ma perche’
non si fa anche in Italia?!”. Oggi vi parlo delle prime.
Capitolo cibo. Beh, diciamo che noi “vinciamo facile”
ovunque ma ci sono alcune cose che faccio fatica a comprendere come ad esempio
l’avogado spalmato sul pane o il latte come bevanda principale durante il
pranzo. Nella mensa aziendale ne vedo di tutti i colori ed è bellissimo
osservare le facce dei miei colleghi quando metto sul tavolo un normalissimo
piatto di pasta o un banalissimo petto di pollo.
Rimanendo sempre sul posto di lavoro ho imparato una
cosa: rutto libero sempre e ovunque! Sì avete capito bene. Non so se sia un’usanza
di alcuni colleghi o di tutta l’Olanda ma qui si può ruttare senza alcun
problema. In particolare ho un paio di colleghi che farebbero impallidire anche
il buon ragionier Fantozzi dopo aver bevuto quattro casse di Acqua Perrier…l’acqua
piu’ gasata del mondo!
Mi sto sforzando di pensare ad altri usi e costumi
tradizionali che non tanto mi aggradano ma in effetti quelli appena descritti
bastano e avanzano anche se sinceramente la cucina olandese (ma esiste?) ha
comunque un suo fascino, quel fascino che deriva dal diverso.
Paese che vai usanze che trovi.
Stefano