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Benvenuti nel nostro blog...il nostro diario di viaggio alla scoperta dell'Olanda...

domenica 14 luglio 2013

Ferie genovesi



Eccomi tornata dopo aver trascorso 10 giorni a Zena…la bella Genova. Io la amo nonostante tutto. Anche se ci sono tante, troppe cose che non vanno bene e disprezzo profondamente chi potrebbe fare qualcosa e non lo fa. Amministrazioni passate e presenti e cittadini stessi, senza alcuna differenza.
In questi giorni mi sembrava di giocare a “trova le differenze” tra l’ Olanda e Genova ma l’Italia in generale.
Partiamo dal mio arrivo. A Linate il bus non era pronto per venirci a prendere all’uscita dell’aereo, quindi siamo dovuti rimanere ben 20 minuti chiusi come topi in gabbia, senza aria condizionata e con le porte chiuse in attesa che qualcuno si degnasse di venirci a prendere. Ho deciso di viaggiare con Alitalia/Klm proprio per avere un comfort migliore e questo è stato il risultato. Arrivato il Pullman e stipati come sardine e senza aria condizionata abbiamo proceduto a passo d’uomo fino al terminal (a piedi ci avremmo messo sicuramente meno), dopo di che altri 20 minuti di attesa per il bagaglio e finalmente sono riuscita a riabbracciare i miei genitori e la zia Clara arrivati in macchina causa assenza di treni Milano-Genova dopo le 21:10.
Il ritorno in terra Dutch ovviamente non è stato così problematico. L’aereo ci ha condotto fino al Terminal, da li a piedi alla sala bagagli (Schipol credo sia 10 volte Linate) e dopo 10 minuti è arrivata la mia valigia carica di pesto di Mimma! L’aeroporto è nella stessa struttura della stazione quindi passeggiando sono arrivata al binario e ho preso il treno veloce Fyra che in 20 minuti mi ha portata a Rotterdam. Non ho dovuto neanche pagare il supplemento per non so quale motivo…ho semplicemente strisciato la mia Ovchip Kaart (valida in tutto il Paese) senza dover fare code in biglietteria o alle macchinette e via verso Stefanino che mi aspettava sul treno.
Nei giorni trascorsi a Genova ho notato altre immense differenze tra l’Italia e l’Olanda. Prima tra tutte nei Paesi Bassi la gente sorride e saluta! Anche se non ci si conosce ma ci si incontra di fronte casa o nei paraggi, ci si scambia il buongiorno e la buonasera. In Italia scambiarsi un saluto e un sorriso non è più un’abitudine…un pomeriggio entrando nel mio palazzo mi sono imbattuta in una ragazza sulla quarantina che anziché darmi il buongiorno ha abbassato lo sguardo e si è girata dall’altra parte! Per non parlare del rumore! Tra i clacson delle automobili, sirene di polizia e ambulanze, cani che abbaiano, insomma un kaos! A Rotterdam in pieno centro non c’è tutto il frastuono che c’è in via Paleocapa.Lo stesso vale in spiaggia. A Scheveningen con uno spiaggione kilometrico con migliaia di persone non c’è il delirio che c’è invece in una qualsiasi spiaggia Italiana, dalla Liguria alla Sicilia, per non nominare la Romagna!
Capitolo puzza. Sono rimasta schifata dall’odore di escrementi animali sotto casa mia. In questo caso di chi è la colpa??? Degli spazzini che non puliscono le strade o dei padroni dei cani che non raccolgono le cacche e li fanno defecare e urinare OVUNQUE????  Che schifo! Sarà strano ma qui quella puzza di Merda e Pipì (scusate in francesismo) non c’è!!!
Proseguo con le differenze. Il rispetto delle regole. In Olanda si sale sul bus dalla porta anteriore, si compra il biglietto o si passa la propria ovchipkaart magnetica e ci si siede al proprio posto, mantenendo se si è in compagnia, un tono di voce consono al luogo pubblico.
In Italia invece (o per lo meno a Genova) si sale dove capita, nonostante le porte centrali dovrebbero essere adibite solo alla discesa, non si paga il biglietto e si sta tutti ammassati perché non ci sono posti a sedere liberi.
Alle mamme va ancora peggio giacché devono chiudere il passeggino e tenersi il figlio in braccio. Quando si dice “una città a prova di bimbo”! Da queste parti il passeggino resta aperto con il bimbo comodamente seduto, il bus ha lo spazio apposito per i passeggini e le carozzine senza alcun disagio se piove e si ha l’ombrello o un sacchetto della spesa in mano o il bimbo semplicemente sta dormendo e non lo si vuole svegliare.
A Genova ho visto un uomo sulla 50ina litigare con una vecchietta sui 70 perché la signora, giustamente, l’ha ammonito di essere salito sul bus dalla porta sbagliata e ho visto autisti tirare il freno a mano e obbligare la mamma a chiudere il passeggino svegliando la bimba di 2 anni. A Rotterdam invece ho visto un autista fermarsi e tirare il freno a mano e fare un giro di ispezione sul bus per controllare che nessuno dei 30 ragazzini di un gruppo appena sceso pieni di zaini e borse non avesse dimenticato qualcosa.In Olanda ho anche visto un autista abbassare il volume della filodiffusione nel momento in cui ha visto che ero impegnata in una conversazione telefonica. Fantascienza in Italia!
Mi piange il cuore notare tutte queste cose e vedere che nulla sta cambiando, ma al massimo peggiorando. Avremmo tutto per poter vivere nel paese migliore al mondo. Sole, ottima cucina, paesaggi, arte, storia, cultura ma ahimè ho paura che ancora per molti anni l’Italia rimarrà solo un paese in cui passare le ferie. Per lo meno fino a quando tutti i turisti che ogni giorno portano migliaia di euro nel Bel Paese non si stuferanno dei vari disservizi: dei treni sporchi e in ritardo, delle città puzzolenti, delle code per ogni cosa, dei conti ai ristoranti e bar gonfiati perché’ “stranieri”, degli autobus che non passano o se passano solo pieni, delle poche informazioni e servizi al turismo.
Quando ciò accadrà allora, forse capiremo che si poteva fare qualcosa per fermare tutto questo e impegnarsi tutti per rendere la nostra amata Italia un paese più civile!
Alessia